«Oggi per noi è una giornata triste. Sono trascorsi 17 anni da quando è scomparsa la nostra piccola Denise e, nonostante tutto questo tempo trascorso, nulla è cambiato». Lo dice all’ANSA Piera Maggio, mamma di Denise Pipitone, la piccola scomparsa il primo settembre del 2004 a Mazara del Vallo.
Oggi ricorre l'anniversario di quella giornata durante la quale, quasi all’ora di pranzo, la piccola di 4 anni fu rapita mentre giocava davanti alla sua abitazione di via Domenico La Bruna. «Noi genitori continuiamo a chiedere con forza la verità sulla scomparsa di nostra figlia - dice Piera Maggio, insieme al papà naturale della bimba Piero Pulizzi - affinché chi è stato responsabile di tutto ciò venga assicurato alla giustizia».
«Siamo certi - sottolinea Piera Maggio - che chi ha rapito Denise è libero e continua a girare a Mazara del Vallo. Noi confidiamo nella magistratura che possa fare giustizia su questa triste vicenda. Non abbiamo mai perso la speranza di poter riabbracciare Denise, nonostante tutti questi anni». La Procura di Marsala, sulla base di nuovi elementi, ha riaperto nel maggio scorso l’inchiesta sul rapimento di Denise che era stata archiviata dopo l’assoluzione in via definitiva di Jessica Pulizzi, sorellastra della bimba.
«Le speranze ci sono tutte e non le abbiamo mai perse, ma non sappiamo che tipo di attività stanno svolgendo i magistrati, noi ci auguriamo che si faccia davvero luce e chiarimento su chi ha rapito Denise e i veri responsabili della sua scomparsa», ha aggiunto la madre della piccola, riferendosi all’inchiesta della Procura di Marsala, riaperta nei mesi scorsi in seguito alle dichiarazioni rese alla stampa dall’ex pm Maria Angioni, che da sostituto procuratore era stata tra i titolari della prima indagine.
Una vicenda capovolta, atteso che a ridosso dell’estate il magistrato è stata accusata dalla Procura di falsa testimonianza al pubblico ministero, per cui è stato disposto il giudizio immediato: il processo inizierà il prossimo 23 dicembre.
«Sulle indagini il punto dovremo chiederlo al procuratore - aggiunge l’avvocato Giacomo Frazzitta, presente all’incontro - noi viviamo come sempre nella speranza che la Procura, sulla base degli accertamenti che stanno portando avanti e sulla base degli elementi anche, pochi, che abbiamo proposto a questi magistrati possa giungere un pezzo di questo puzzle».
La nuova inchiesta è coordinata dai sostituti procuratori Roberto Piscitello e Giuliana Rana. Nei prossimi giorni, inoltre, il procuratore capo di Marsala, Vincenzo Pantaleo, lascerà l’incarico per intervenuta anzianità di servizio, in attesa che il Csm ne stabilisca il successore.
«Noi abbiamo collaborato e pensiamo di collaborare ancora oggi e anche in futuro, a breve, depositeremo altre cose in Procura perchè crediamo alla possibilità di poter arrivare alla verità», ha concluso Frazzitta, riferendosi ad una testimonianza inedita, raccolta nei mesi scorsi.
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