Era indagato nell’operazione Gordio che ad inizio settimana aveva portato all’arresto di 81 persone da parte dei carabinieri e della Dia in un'indagine su mafia e traffico di droga. Fabio Giacalone, 41 anni, di Erice, accusato di associazione mafiosa e traffico di stupefacenti, si trovava in Svizzera. Su di lui pendeva un provvedimento di arresto europeo. Questa mattina Giacalone è tornato a Palermo e all'aeroporto Falcone Borsellino ha trovato i carabinieri che lo hanno arrestato e portato nel carcere Lorusso di Pagliarelli.
Fabio Giacalone
Giacalone era l’unico ad essere sfuggito all’arresto nell’ambito dell’operazione Gordio contro il giro di droga gestito dai Fardazza fra Partinico, Palermo e il Trapanese. È indicato come un elemento di spicco del gruppo di Gioacchino Guida. I carabinieri monitorano, fra l’altro, un incontro a Terrasini a cui avrebbero preso parte proprio Guida, Giacalone e un altro indagato, Massimo Ferrara. «Lo scopo dell’incontro non era solo quello di godersi un momento di svago consumando un pasto in compagnia delle rispettive famiglie - annotano gli inquirenti -, ma anche e soprattutto l'occasione per potersi confrontare circa la fornitura di hashish acquistata da e per conto della loro organizzazione, dai palermitani». E in due conversazioni, sostiene l’accusa, gli «indagati chiarivano che l'hashish acquistato a Palermo, era destinato alle piazze di spaccio trapanesi e dibattevano in merito alla tipologia di stupefacente da spacciare ed i relativi costi e guadagni». Giacalone avrebbe trattato in «prima persona consegne di stupefacenti ai pusher trapanesi, nella fattispecie a tale Riccardo il grosso».
I carabinieri tracciano pure una delle staffette organizzate dai corrieri per trasportare la droga. In un caso identificano Raffaele Guida e Angelo Cucinella. Il primo indica «al suo interlocutore che avrebbe dovuto seguire sino a Trapani una Fiat Bravo, condotta, al di là di ogni ragionevole dubbio, da Fabio Giacalone».
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