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I beni restituiti a Morace, per i giudici la corruzione ci fu

L’imprenditore sarebbe sceso a patti con la dirigente regionale che si occupava di aliscafi. Salta fuori l’elenco dei regali

Vittorio Morace

Tutti i beni sono stati restituiti all’armatore trapanese Vittorio Morace, ma allo stesso tempo, come scrive Leopoldo Gargano sul Giornale di Sicilia di oggi, i giudici danno per «accertato un patto corruttivo» tra lo stesso imprenditore e la ex dirigente regionale che si occupava delle pratiche degli aliscafi.

È la valutazione dei giudici della sezione misure di prevenzione che hanno respinto la richiesta di confisca che era stata avanzata dalla procura nei confronti di Morace, finito sotto processo per corruzione assieme ad una serie di politici e pubblici funzionari. Per lui il procedimento si è bloccato perché gravemente malato è stato giudicato incapace di difendersi, ma per gli altri va avanti. Tra loro c’è l’ex dirigente regionale Salvatrice Severino, ritenuta al centro degli affari di Morace.

C’è da sottolineare che ancora sul suo conto non c’è nessun giudizio, il processo si deve celebrare ma per i giudici delle misure di prevenzione (che si occupano di un altro aspetto della vicenda) il suo coinvolgimento è acclarato. «Deve ritenersi accertata in questa sede - si legge nel provvedimento - l’esistenza del patto corruttivo intercorso tra Morace e la Severino. In particolare, risulta dimostrato che la Severino - dirigente pro tempore dell'assessorato Trasporti della Regione, ha ricevuto dal Morace (dominus della Ustica Lines spa, poi ridenominata Liberty Lines) svariate utilità».

Quali sarebbero queste utilità? Nell’elenco dei giudici si va dall’assunzione della figlia al pagamento dell’affitto della casa della stessa a Trapani a «svariati doni di significativo valore economico a lei corrisposti da Morace». Nel provvedimento vengono citati anche i diari tenuti dal marito della dirigente scoperti nella loro abitazione dagli investigatori nella fase delle indagini.

C’era segnato di tutto: «Una collana di perle con chiusura in oro e diamanti del valore pari a circa 3 mila euro; in occasione delle festività natalizie del 2010 un pendente in oro bianco e diamanti del valore pari a circa 4000 euro; in occasione del compleanno del 2012 due borse, di cui una marca Chanel, di valore non determinato, in occasione delle festività natalizie del 2013 un anello ed una collana in oro bianco, diamanti e onice nero».

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