Due persone sono state arrestate dai carabinieri della compagnia di Marsala e un'altra denunciata per i reati di porto di arma clandestina, ricettazione e minaccia aggravata. I tre fanno tutti parte dello stesso nucleo familiare. Uno degli arrestati, di 25 anni, dopo un litigio, ha minacciato l'ex moglie con l'arma portando con sé il padre e il fratello minorenne.
Una donna, nella tarda serata di sabato, ha chiamato i carabinieri raccontando di aver appena avuto un diverbio con l'ex marito, F.V. con precedenti di polizia, per l'affidamento del figlio di due anni. Il giovane, prima di allontanarsi, ha detto alla moglie che sarebbe andato a prendere una pistola in suo possesso per uccidere sia lei che i suoi parenti.
I militari del Nucleo Operativo e Radiomobile e alle Stazioni di Petrosino e San Filippo si sono dunque coordinati per circondare il quartiere in cui risiede la donna. Poco dopo hanno notato un'auto sospetta che si dirigeva proprio verso la casa della donna. All'interno dell'auto viaggiava il 25enne insieme al padre, F.M. di44 anni, e al fratello minorenne.
L'auto non si è fermata all'alt dei carabinieri e ha invece accelerato la corsa tentando di fuggire ma sono stati fermati. I militari si sono accorti anche di un oggetto lanciato fuori dal finestrino. Si trattava di una pistola originariamente a salve modificata artigianalmente con l’applicazione di una canna e di un serbatoio contenente 6 colpi cal.7,65 con il colpo in canna e pronta per sparare.
Al termine degli accertamenti del caso e delle formalità di rito, il 25enne e il padre sono stati dichiarati in arresto e condotti presso la Casa Circondariale “Pietro Cerulli” di Trapani in attesa di udienza di convalida, mentre il minorenne è stato deferito in stato di libertà al competente Tribunale di Palermo. La pistola sequestrata sarà sottoposta a successivi accertamenti tecnico-balistici.
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