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Anniversario Arma dei carabinieri, a Trapani una corona d'alloro al monumento ai Caduti

La provincia di Trapani celebra il 207° anniversario della fondazione dell'Arma dei carabinieri. Per l'occasione è stata deposta una corona d’alloro presso il monumento ai Caduti all’interno della sede del Comando Compagnia Carabinieri di Trapani. Alla cerimonia, nel rispetto delle norme di contenimento della pandemia, hanno presenziato il Prefetto Filippina Cocuzza e il Comandante Provinciale dei Carabinieri, Colonnello Gianluca Vitagliano, oltre ad una ridotta rappresentanza di militari.

La celebrazione della Festa dell’Arma consente anche di fare il punto di situazione sulle principali operazioni condotte dall’Arma di Trapani nell’ultimo anno.

Nel mese di giugno 2020, nell’ambito dell’operazione di polizia giudiziaria denominata “Cutrara”, sono state arrestate 14 persone, ritenute esponenti della famiglia mafiosa di Castellammare del Golfo, per i reati di associazione di tipo mafioso, estorsione, furto, favoreggiamento, violazione della sorveglianza speciale e altro, tutti reati aggravati dal metodo mafioso. Altre 11 persone sono state denunciate a piede libero con l’accusa di aver agevolato Cosa Nostra. Le indagini hanno permesso di disarticolare la famiglia mafiosa di Castellamare del Golfo con al vertice il pregiudicato Francesco Domingo la cui autorità di vertice tra le articolazioni mafiose trapanesi, era riconosciuta anche negli Stati Uniti d’America ove da tempo insediate e sviluppate “cellule” di Cosa Nostra.

Nel mese di luglio 2020, nell’ambito dell’operazione di polizia giudiziaria denominata “Dattilo”, sono stati arrestati 2 esponenti di vertice delle famiglie mafiose di Castellammare del Golfo e Paceco, per associazione di tipo mafioso. Nell’operazione sono stati indagate altre 5 persone: 2 raggiunte da ordinanza di sottoposizione all’obbligo di dimora, 1 da misura interdittiva del divieto di esercitare la professione e 3 da informazione di garanzia.

Tra la fine di dicembre e gli inizi di gennaio 2021, sono stati arrestati, in due distinte operazioni, Giuseppe Costa e Gaspare Salvatore Gucciardi, entrambi per il reato di associazione a delinquere di tipo mafioso. Le indagini hanno comprovato che dopo la sua rimessa in libertà, Giuseppe Costa, il carceriere del piccolo Giuseppe Di Matteo, aveva ripreso i contatti con i vertici della mafia di Trapani e Marsala ricostruendo il suo coinvolgimento nella mobilitazione mafiosa per le elezioni regionali dell’autunno del 2017 e nella tutela degli interessi di Cosa Nostra in una ditta di calcestruzzi. Hanno, inoltre, accertato che Gaspare Salvatore Gucciardi ha mantenuto un costante collegamento con altri associati assicurando la veicolazione di informazioni riservate e mettendo al corrente gli altri associati circa il rinvenimento di apparecchiature destinate all’attività investigativa.

Tra gennaio e marzo 2021 sono stati eseguiti tre sequestri per confisca per beni che ammontano complessivamente a circa 12 milioni di euro, eseguiti a carico di imprenditori a disposizione di Cosa Nostra: Fabrizio Vinci, Calogero Giambalvo, della di lui moglie Ninfa Vincenzini e del prestanome Roberto Siragusa e Calogero John Luppino

Sempre nel mese di marzo c.a. i Carabinieri del Provinciale di Trapani e del NAS di Palermo, hanno eseguito una ordinanza di misura cautelare agli arresti domiciliari, emessa dal Gip del Tribunale di Trapani nei confronti del dirigente e dei due stretti collaboratori del Dipartimento Regionale per le Attività Sanitarie e Osservatorio Epidemiologico (D.A.S.O.E.) dell’Assessorato della Salute della Regione Siciliana, per aver alterato, in svariate occasioni, il flusso dei dati riguardante la pandemia SarsCov-2 diretto all’Istituto Superiore di Sanità. L’alterazione, consistita nel modificare il numero dei positivi e dei tamponi e talvolta anche dei decessi dovuti alla pandemia, ha condizionato l’emissione dei provvedimenti per il contenimento della diffusione del virus.

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