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Mazara, l'appello del capitano Giacalone: "Ridatemi il peschereccio o mi incatenerò"

Ha annunciato di volersi incatenare davanti alla Capitaneria di Porto di Mazara del Vallo qualora il suo peschereccio non venga dissequestrato in tempi brevi. Lo ha detto il comandante dell'"Aliseo", Giuseppe Giacalone, rimasto ferito dopo che la sua imbarcazione è stata attaccata a colpi di mitra da un'imbarcazione libica.

"Ci avevano detto che ce lo avrebbero restituito nel weekend appena trascorso - ha detto Giacalone - invece siamo ancora qui ad aspettare, noi entro domani dovremmo salpare per andarci a guadagnare il pane".

L'articolo di Francesco Mezzapelle nell'edizione di Trapani del Giornale di Sicilia

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2 Commenti

Palermo

18/05/2021 14:28

Che vergogna, se era un’ONG tutti i giornali specialmente quelli di sinistra avrebbero gridato al scandalo.

Obermann

18/05/2021 16:39

Quella della giustizia è la prima riforma da fare. La più urgente, la più necessaria. Il cittadino non ne può più di abusi. E il sequestro della barca di Giacalone è un abuso. Non serve assolutamente a niente, non produrrà niente e servirà solo ad angariare ancora di più la vita di un uomo già abbastanza provato. Ai magistrati serve per far vedere che ci sono, che sono potenti, che tutto si possono permettere. I fatti sono lì belli e che squadernati e il sequestro non aggiungerà un fico secco. Si affrettino Draghi e Cartabia

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