Denise Pipitone, il giallo della botola e altri misteri: i pm tornano a indagare, ipotesi depistaggi
A distanza di 17 anni emergono nuovi elementi sulla vicenda della piccola Denise Pipitone, la bimba di 4 anni scomparsa a Mazara del Vallo nel settembre 2004. E così la Procura di Marsala torna a indagare sul caso. Nei giorni scorsi si sono susseguiti numerosi colpi di scena su un giallo mai risolto: dalla trasmissione della tv russa che ha sostenuto di aver rintracciato la piccola, alle rivelazioni dell'ex pm Maria Angioni che all'epoca indagò sul caso. I magistrati stanno cercando di capire se ci sono stati depistaggi o errori nell'inchiesta. Nell'ambito dell'inchiesta oggi è stata sentita come persona informata sui fatti Maria Angioni, ora giudice a Sassari. L'ex pm, che all'epoca indagò sul caso, nei giorni scorsi, tra l'altro, ha dichiarato in tv di avere avuto il sospetto di fughe di notizie sull'inchiesta e in particolare che alle persone intercettate venisse riferito che i loro telefoni erano sotto controllo. Nel giallo, intanto, spunta una botola che si trova nella casa della madre di Anna Corona, ex moglie del papà di Denise, Piero Pulizzi. Come emerso durante la trasmissione "Mattino Cinque", nel corso di questi anni la botola non sarebbe mai stata analizzata. Una ennesima incongruenza investigativa - come ricostruisce un articolo del Giornale di Sicilia - che mal si coniuga con i sospetti che, fin dall’inizio dell’inchiesta, si sono concentrati proprio sulla ex moglie e sulla figlia di Piero Pulizzi, Jessica. Scorci di intercettazioni. Mezze frasi e testimoni scomparsi ed ora persino la presenza di una botola. Nel corso della trasmissione "Quarto Grado" che si è occupata della vicenda, sono intervenuti anche i legali di Anna Corona e Jessica Pulizzi, tramite un comunicato stampa: "La celebrazione di un lungo processo a carico di Jessica Pulizzi concluso dopo tre gradi di giudizio con sentenza irrevocabile di assoluzione e l’archiviazione del procedimento penale a carico della signora Corona Anna- si legge nella nota - evidentemente non sono servite ad arrestare in alcune trasmissioni televisive l’odiosa campagna mediatica irrispettosa dei fatti e della verità. Per le su spiegate ragioni –conclude la nota - le signore Anna Corona e Jessica Pulizzi rifiutano di sottoporsi e di essere sottoposte a giudizi sommari da parte degli improponibili tribunali del popolo allestiti presso gli studi televisivi, hanno conferito mandato di tutelare nelle opportune sedi i loro fondamentali diritti sistematicamente violati". L'articolo completo sul Giornale di Sicilia