La lista comprende una decina di immobili. È quella degli sgomberi che è stata predisposta dall’Ufficio tecnico del Comune di Erice diretto dall’ingegnere Orazio Amenta e dall’apposita struttura di repressione che è stata istituita nell’ambito di quella di condono ed abusivismo edilizio diretta dall’ingegnere Giacomo Catania, nell’ambito del giro di vite che, dall’estate del 2019 ad oggi, è stato dato alla lotta contro l’abusivismo edilizio che per anni ha prosperato nella fascia di territorio che, dalla frazione di Pizzolungo arriva alla località «Nono chilometro» e quindi ai confini con il Comune di Valderice. Gli sgomberi sono previsti prima dell’estate. Nel «mirino» c’è anche un immobile commerciale. Le ruspe sono entrate in azione già in diverse occasioni per buttare giù case, quasi tutte vista mare, che erano state realizzate nel totale disprezzo delle leggi a tutela dell’ambiente e del paesaggio. Sono una sessantina le costruzioni abusive, o comunque realizzate in tutto o in parte in violazione dei vincolo di inedificabilità, individuate nel territorio di Erice, ma i lavori per la loro demolizione sono stati già disposti e/o effettuati solo per circa la metà di esse. L’attività degli Uffici tecnici di Erice, che viene svolta in raccordo con la Procura della Repubblica e gli Uffici di esecuzione penale della Magistratura, infatti, è stata rallentata, in ultimo, dalla pandemia, ma, in precedenza, dai ricorsi fatti da parte dei proprietari alla Giustizia amministrativa, con la richiesta di sospensiva dei provvedimenti di demolizione, e dagli appelli alla Corte di Giustizia europea per i diritti dell’uomo. Rare eccezioni sono rappresentate dai proprietari che hanno deciso di auto-demolire il manufatto abusivo, anche se questa soluzione comporta un considerevole risparmio di spese, come nel caso di una villetta con piscina realizzata proprio a Pizzolungo. L'articolo completo sull'edizione del Giornale di Sicilia in edicola