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Marsala, sequestrati 8 milioni al "re" dell'intrattenimento

Guardia di finanza

La Guardia di finanza ha sequestrato un patrimonio di oltre 8 milioni di euro a Michele Licata, considerato il 're' delle sale di intrattenimento di Marsala.

Licata attivo nella ristorazione, nel banqueting, nell’intrattenimento e nel settore turistico-alberghiero. Il provvedimento, emesso dal presidente del Tribunale Lorenzo Chiaramonte, su richiesta della procura di Marsala, interessa risorse finanziarie, terreni, beni mobili e immobili dell’imprenditore di 58 anni e dei familiari.

Il sequestro, finalizzato alla confisca, è stato disposto dal tribunale di Marsala contestualmente alla condanna inflitta a Licata, alla moglie, alle tre figlie e al genero lo scorso 18 marzo, per frode fiscale e truffa aggravata per il conseguimento di finanziamenti comunitari.

Da anni l'imprenditore utilizzava un sistema di fatture false nella propria attività che ha generato un volume d'affati di oltre 25 milioni di euro.

Gli accertamenti hanno permesso di attribuire l'evasione alle società Roof Garden, alla Rubi ed alla Delfino srl. Oltre che all'abbattimento della base imponibile, si mirava alla creazione dei presupposti di ammissione ai contributi comunitari stanziati per il comparto turistico-alberghiero. Licata era peraltro riuscito a gestire in modo illecito anche i proventi dei reati contestati, con l’obiettivo di sottrarsi al pagamento di ulteriori imposte e alla misura di prevenzione patrimoniale eseguita nei suoi confronti.

Attraverso il vorticoso utilizzo di contanti e assegni circolari - nel corso di una sola perquisizione domiciliare i militari in forza al Nucleo ne sequestrarono per oltre un milione di euro - l’imprenditore marsalese era riuscito ad appropriarsi degli utili prodotti dalle proprie imprese e a reimpiegarli, spesso servendosi di rapporti bancari intestati ai propri familiari, in una molteplicità di investimenti finanziari (prodotti e quote finanziarie).

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