Ci sono i team leader di Medici senza Frontiere e Save the Children tra i 21 indagati per i quali la Procura di Trapani ha chiuso le indagini per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina nel caso Iuventa. Tra loro vi sono Gillian Cristina Moyes, di 45 anni, team leader di Save the Children, fotografata mentre era a bordo della Vos Hestia, durante uno dei presunti soccorsi 'concordati' contestati dalla Procura.
Le indagini degli agenti della Squadra Mobile di Trapani e del Servizio centrale operativo, hanno radiografato smartphone, computer e dispositivi sequestrati a bordo della Vos Hestia nell’ottobre 2017. Tra cui la chat, ritrovata all’interno dello smartphone di Cristina Moyes, da nome «Humanitarian Sar Vessels» con 69 partecipanti, in cui, secondo la Procura, sarebbe state condivise le coordinate delle presunte 'consegne concordatè di migranti.
Nell’elenco dei 21 ci sono anche Michele Trainiti di 45 anni, Tommaso Fabbri di 47 anni, Matthias Kennes di 42 anni e Stephan Van Diest di 44 anni, di Medici senza Frontiere, Roman Jean Claude Lasjullirias di 42 anni e Roger Emilio Alonso Morgui di 46 anni, di Save the Children. Assieme a loro sono indagati anche Lutz Ulrich Troeder di 39 anni, Sascha Girke di 42 anni, Dariush Beigui di 42 anni e Katrhrin Schmidt di 37 anni della Iuventa.
L’indagine della Procura di Trapani ha approfondito la «preordinata suddivisione e spartizione delle aree marittime internazionali antistanti la Libia», la «pressione psicologica sul personale a vario titolo coinvolto a bordo delle navi Ong in materia di collaborazione con le forze di polizia», na anche «contatti e comunicazioni intraprese dagli indagati con i 'trafficanti' di esseri umani». In questi giorni i legali degli indagati stanno depositando delle memorie difensive, in seguito alle quali la Procura deciderà se chiedere il loro rinvio a giudizio.
All’inchiesta, intanto, hanno dato ampio spazio ieri il settimanale tedesco Die Zeit e oggi lo svizzero le Temps. (AGI)
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