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Marsala, Piscitello: "La mafia si combatte facendo il proprio dovere"

«L’impegno della magistratura non è sufficiente, da solo, per determinare un miglioramento nelle condizioni di vita della gente». È questo il pensiero del magistrato Roberto Piscitello, dalla scorsa primavera pm alla Procura di Marsala. A Capo Boeo, dove vive, è approdato dopo essere stato a lungo direttore generale del Ministero della Giustizia nell’ambito del Dap (era al vertice del settore «trattamento detenuti»). E prima ancora pm alla Dda di Palermo, coordinando, insieme al collega Massimo Russo, diverse importanti indagini sulle famiglie mafiose della Sicilia occidentale, sfociate in numerosi arresti, processi e condanne. E per questo, anche nel periodo in cui era a Roma, anche obiettivo di intimidazioni di chiara matrice mafiosa.

«Non saranno i magistrati – ha detto Piscitello intervenendo ad un convegno in streaming organizzato dalla rivista online “eLeggo” in omaggio al giudice Paolo Borsellino - a far alzare la qualità della vita dei cittadini di questa terra, ma saranno ben altre categorie che dovranno impegnarsi, finalmente. È insopportabile pensare ancora oggi che la provincia di Trapani, come tutte le realtà meridionali, quando escono le classifiche sulla vivibilità delle nostre città, siano sempre in fondo. Credo –ha aggiunto - che manchi una presa di coscienza da parte dei cittadini e credo che manchi ancora quel concetto elementare di essere cittadini e non sudditi».

L'articolo completo nell'edizione di Trapani del Giornale di Sicilia.

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