Sarebbero stati trasferiti dal carcere di el Kuefia in una palazzina vicino al porto di Bengasi i diciotto pescatori (8 italiani, 6 tunisini, 2 indonesiani e 2 senegalesi) sequestrati lo scorso primo settembre a 35 miglia dalle coste libiche. Indiscrezione confermata anche da Leonardo Gancitano e Marco Marrone, armatori dei due motopesca "Antartide" e "Medinea" sequestrati quella stessa serata ed ormeggiati nel porto della stessa capitale cirenaica. I marittimi, in buone condizioni di salute, si troverebbero tutti insieme al secondo piano di una palazzina controllata da militari del generale Khalifa Haftar. La notizia è stata accolta con molta soddisfazione dai familiari dei pescatori sequestrati in quanto qualora confermata potrebbe rappresentare una svolta dopo ben 107 giorni di attesa per la soluzione della vicenda. L'articolo completo sul Giornale di Sicilia in edicola, edizione di Trapani