«La gioia nel sentire la voce di mio figlio è stata immensa, adesso voglio riabbracciarlo al più presto». Lo ha detto Rosetta Ingargiola, 74 anni, madre di Pietro, uno dei pescatori di Mazara del Vallo rapiti e incarcerati dalle milizie del generale libico Haftar, ai microfoni della trasmissione «Cosa succede in città» su Radio Cusano Campus.
La donna ha detto di essere riuscita a parlare con il figlio durante la telefonata tra i pescatori e i loro familiari della notte scorsa. «Ho ricevuto questa chiamata dalla Farnesina che mi ha detto che ero in collegamento, ho sentito la voce di mio figlio, gli chiedevo come stai ma lui era preoccupato per me, mi ha detto: 'mamma, non sentirti male perché io ho solo te, devi stare tranquillà. Non ero io a dare forza a lui, era lui che dava forza a me. Mi ha detto che sta bene, ma io sono troppo preoccupata. Mi ha detto che li trattano bene, però non lo sentivo tanto tranquillo».
La mamma del pescatore ha poi aggiunto: «I ministri ci hanno assicurato che li trattano bene e che loro stanno lavorando per liberarli. L'importante è che ce li rimandino a casa perché se si continua così non ce la facciamo, io specialmente. Gli aiuti ci sono stati, però vorremmo che si faccia in fretta perché ormai di tempo ne è passato abbastanza». (ANSA).
Caricamento commenti
Commenta la notizia