"Abbiamo seguito con umana e solidale speranza oltre che in silenzioso rispetto per l’azione d’intelligence del governo, seppur a distanza, la vicenda del prolungato sequestro dei pescatori mazaresi. Oggi pubblicamente e simbolicamente diciamo basta e invitiamo tutte le città e le comunità dei pescatori italiani a non abbassare l’attenzione sulla grave vicenda e auspichiamo la medesima determinazione che il governo ha avuto per liberare gli ostaggi in Niger".
Lo afferma il sindaco di Trapani, Giacomo Tranchida, in merito alla vicenda dei 18 pescatori mazaresi dall’1 settembre trattenuti in Libia. Oggi il sindaco di Mazara del Vallo e le famiglie sono davanti Montecitorio per sollecitare una soluzione.
Aggiunge il sindaco Tranchida: "Nonostante, le rassicuranti notizie provenienti dalla Farnesina, nessun raggio di sole pare alzarsi all’orizzonte. Il sindaco Quinci oggi non sarà da solo a Roma con i suoi concittadini, davanti Montecitorio, insieme alle famiglie dei pescatori. Facciamo sentire la vicinanza dei Comuni porto di mare, delle nostre famiglie di pescatori, dei cittadini trapanesi siciliani italiani ed europei, uniti nel dire basta ad una vicenda di barbarie che non può essere relegata in capo al dolore delle sole vittime e familiari. L’Anci Sicilia e quella di Roma facciano proprio l’appello che proviene dalla più grande marineria peschereccia d’Italia".
"Abbiamo seguito con umana e solidale speranza oltre che in silenzioso rispetto per l’azione d’intelligence del governo, seppur a distanza, la vicenda del prolungato sequestro dei pescatori mazaresi. Oggi pubblicamente e simbolicamente diciamo basta e invitiamo tutte le Città e le comunità dei pescatori italiani a non abbassare l’attenzione sulla grave vicenda e auspichiamo la medesima determinazione che il Governo ha avuto per liberare gli ostaggi in Niger", ha proseguito Tranchida.
"Esprimiamo intanto la piena solidarietà al sindaco di Mazara del Vallo, Salvatore Quinci, ed alla comunità mazarese. Il Sindaco oggi non sarà da solo a Roma con i suoi concittadini, davanti Montecitorio, insieme alle famiglie dei pescatori. Facciamo sentire la vicinanza dei Comuni porto di mare, delle nostre famiglie di pescatori, dei cittadini trapanesi siciliani italiani ed europei, uniti nel dire basta ad una vicenda di barbarie che non può essere relegata in capo al dolore delle sole vittime e familiari. Un gesto importante - ha concluso - che non può rimanere indifferente a chi ci governa ed un invito alla stampa a divulgarlo il più possibile".
La Città di Trapani, oggi, in segno di solidarietà abbasserà a mezz'asta le bandiere della propria città ma anche quella italiana ed europea di Palazzo d’Alì: "Lasceremo accese la notte le luci del palazzo comunale in segno di speranza che scrutando l’orizzonte, il mare veda rientrare i nostri concittadini pescatori mazaresi/trapanesi, siciliani, italiani ed europei".
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