Ieri monsignor Alessandro Damiano – dopo l’ordinazione episcopale – ha presieduto, a Trapani, città natìa, nella Basilica-Santuario della Madonna, la sua prima S. Messa, da Arcivescovo Coadiutore di Agrigento. A concelebrare con lui il vescovo Pietro Maria Fragnelli.
Mons. Damiano durante l’omelia, ha confidato: “Sabato scorso ad Agrigento nella Chiesa Cattedrale salendo la scalinata, avvicinandomi all’ingresso, mi sono sentito confermato nella frase dell’autore alla lettera agli Ebrei che in questi giorni mi avete sentito ripetere spesso: È terribile cadere nelle mani dell’Onnipotente”.
"Sono, però, contento di fare la volontà di Dio. La Parola che ci viene presentata oggi nella liturgia – ha continuato – è una parola impegnativa; qualche amico, nei giorni scorsi, mi ha detto, essere vescovo è una cosa seria, io credo che essere battezzati è una cosa seria. Tutto il resto viene dopo. Oggi c’è una crisi di perdono, di misericordia, di accoglienza, possiamo dire che è una crisi segnata da tanti atteggiamenti, di sete di potere e di profitto. Se ci nutriamo di queste cose potremo mai essere misericordiosi? Siamo servi perdonati – ha ricordato – per questo capaci di perdono, non perché siamo buoni, ma perché Dio è buono, perché lui ci ha perdonati”.
Prima della benedizione ha preso la parola padre Pippo Basile, priore dei carmelitani, che, a nome dei frati, ha ringraziato, il vescovo di Trapani per avere indicato il Santuario come momento per questa celebrazione. “Don Alessandro – ha ricordato – proprio nel Santuario è cresciuto e si è formato, fin da piccolo, alla vita di fede e lo ha ringraziato per l’amicizia che ha condiviso con i padri che negli anni si sono succeduti”.
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