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Pescherecci sequestrati, dalla Libia nessuna novità ma gli equipaggi stanno bene

Ancora nessuna notizia sui due pescherecci di Mazara del Vallo sotto sequestro dall’1 settembre scorso delle autorità libiche del generale Khalifa Haftar. «Non abbiamo nessuna novità, attendiamo informazioni dalla Farnesina». Lo dice Leonardo Gancitano, armatore di uno dei due.

Il motopesca 'Antartide' e  'Medinea' sono tuttora bloccati nel porto di Bengasi e da martedì sera il ministero degli Esteri è in contatto con le autorità libiche, nel tentativo di ottenere il rilascio delle due imbarcazioni e dei due equipaggi.

Da stamattina sono in corso gli interrogatori dei 16 componenti (dieci sul primo, sei sul secondo), che sono in buone condizioni di salute come si evince da alcune fotografie diffuse sui social.

Le autorità libiche - che rispondono agli uomini del generale Khalifa Haftar, da tempo radicati nella zona di Sirte - stanno interrogando anche il comandante del peschereccio 'Anna Madrè di Mazara del Vallo e il primo ufficiale del 'Natalinò di Pozzallo, che la sera dell’accerchiamento erano riusciti ad invertire la rotta. Da quella sera i pescatori sono in contatto con i rispettivi armatori, a cui viene contestata la presenza dei loro pescherecci all’interno delle 72 miglia (sessanta in piu delle tradizionali 12 miglia), che la Libia dal 2005 rivendica unilateralmente come acque nazionali, in virtù della convenzione di Montego Bay che da facoltà di estendere la propria competenza fino a 200 miglia.

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