La procura di Trapani chiede il processo per 28 tra medici, operatori sociali e psicologi che in due mesi hanno concluso in maniera irregolare 172 commissioni di valutazione sulle indennità civili. Tra gli indagati anche il presidente dell’Ordine degli psicologi di Sicilia.
I pubblici ministeri - il procuratore aggiunto di Trapani Maurizio Agnello e i sostituti Francesca Urbani e Sara Morri - hanno chiesto il rinvio a giudizio dei 28 indagati accusati di falso materiale e falso ideologico in atto pubblico, nell’ambito dell’indagine sulle irregolarità delle commissioni di valutazione medica dell’ufficio legale dell’Inps di Trapani.
Secondo i carabinieri del nucleo investigativo di Trapani - che dal 2017 hanno sviluppato l’indagine denominata «Artemisia 2» - tra il 23 gennaio e il 21 marzo 2018 gli indagati avrebbero gestito in maniera irregolare 172 commissioni di valutazione. Il gup di Trapani Samuele Corso ha fissato l’apertura dell’udienza preliminare per il 12 novembre. Dal confronto tra i verbali delle commissioni e i filmati degli investigatori sarebbe emerso che le firme sui registri non corrispondevano ai professionisti che effettivamente avevano partecipato alle sedute di commissione. Sono 21 gli episodi contestati alla D’Agostino, eletta nel novembre 2019, quando ancora non era nota l’iscrizione nel registro degli indagati.
In una nota del 21 maggio scorso, pubblicata sul sito dell’Ordine ,Gaetano D’Agostino precisa che si «tratta di una vicenda personale che non riguarda quindi in alcun modo l’ordine degli psicologi e il mio ruolo di presidente Saranno mesi difficili, ma mi sostiene la fiducia nella magistratura e la consapevolezza di aver sempre svolto con assoluta correttezza l’incarico che mi è stato conferito in seno all’Inps di Trapani». L’indagine scaturisce dall’inchiesta «Artemisia» del 21 marzo 2019 in cui i Carabinieri del Comando Provinciale di Trapani arrestarono 27 persone, ritenute responsabili, a vario titolo, di corruzione, concussione, traffico di influenze illecite, peculato, truffa aggravata, falsità materiale, falsità ideologica, rivelazione ed utilizzazione del segreto d’ufficio, favoreggiamento personale, abuso d’ufficio ed associazione a delinquere segreta finalizzata ad interferire con la pubblica amministrazione.
Tra questi anche l’ex deputato regionale Giovanni Lo Sciuto che, secondo gli investigatori, sarebbe stata a capo di una associazione segreta che aveva tra gli obiettivi anche quello di far ottenere pensioni e riconoscimenti di invalidità attraverso Rosario Orlando, già responsabile del Centro Medico Legale dell’Inps e poi collaboratore esterno. Questi i 28 indagati: Alberto Adragna, 65 anni; Rosalba Caizza, 64 anni; Francesca Pellegrino, 52 anni; Rosario Orlando, 69 anni; Antonietta Barresi, 58 anni; Patrizia Todaro, 53 anni; Agostino Gabriele Benito Tomasello, 48 anni; Mario Sugamiele, 76 anni; Gaetano Salerno, 43 anni; Antonio Di Giorgio, 47 anni; Sebastiano Genna, 69 anni; Adelina Barba, 50 anni; Tommaso Savì, 36 anni; Pietro Genna, 36 anni; Joseph Dispenza, 48 anni; Giuseppa Badalamenti, 57 anni; Pasquale Petruzzo, 46 anni; Giuseppe Francesco Simone, 73 anni; Simona Gioè, 36 anni; Giovanni Paolo Di Peri, 47 anni; Pietro Alfano, 41 anni; Gaetana D’Agostino, 42 anni; Viviana Cutaia, 42 anni; Giovanna Ivana DI Liberto, 34 anni; Alessio Cammisa, 45 anni; Viviana Catania, 40 anni; Elisa Vegna, 42 anni; Francesca Maria Boatta, 47 anni. (AGI)
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