Otto indagati per peculato a Trapani. Il comando provinciale della guardia di finanza ha notificato sette avvisi di garanzia per concorso in peculato ad altrettanti dipendenti del Comune di Trapani addetti al Servizio Idrico Integrato e ad un autotrasportatore di acqua potabile.
Come ricostruito dalle indagini, i passeggeri di navi da crociera in transito a Trapani hanno bevuto acqua non potabile spacciata invece come tale. Le conclusioni sono state notificate dal nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Trapani con otto avvisi emessi nei confronti di sette dipendenti del Comune di Trapani e del titolare di una ditta di trasporto di acqua a mezzo autobotti, tutti indagati per concorso nel reato continuato di peculato.
Le indagini, coordinate dal Sostituto Procuratore di Trapani, Rossana Penna, «hanno consentito - spiega una nota - di constatare che, tra gli anni 2017 e 2018, presso l’acquedotto comunale di Trapani in località San Giovannello, l’autotrasportatore d’acqua, con la complicità di compiacenti dipendenti comunali, ha indebitamente prelevato consistenti quantitativi di acqua potabile in assenza di valide autorizzazioni ed evadendo il pagamento dei dovuti diritti. In particolare, grazie all’infedele operato dei dipendenti comunali addetti al controllo delle operazioni di prelievo dell’acqua, l’autotrasportatore è riuscito sistematicamente ad attingere migliaia di metri cubi di acqua potabile senza essere in possesso delle prescritte autorizzazioni».
L’autotrasportatore è indagato per il reato continuato di frode nell’esercizio del commercio (ex art. 515 del codice penale), in quanto, sempre tra il 2017 ed il 2018, ha prelevato acqua da pozzi privati, dunque non potabile, e l’ha spacciata come tale a terzi committenti, tra cui edifici condominiali e navi da crociera in transito nel porto di Trapani. L’acqua, è poi risultato da diverse analisi, non è rischiosa per la salute umana.
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