Si è spento alle prime luci dell'alba di stamattina a Castelvetrano, don Baldassare Meli, parroco di Santa Lucia, ma per 17 anni fu simbolo della parrocchia di Santa Chiara e del Centro di accoglienza per immigrati a Palermo. Il tumore che gli avevano diagnosticato poco più di sei mesi fa, nonostante le cure, non gli ha dato scampo. Durante la sua permanenza a Palermo, alla fine degli anni Novanta, denunciò un giro di pedofilia a Ballarò e Albergheria.
Si trovava nella casa canonica della parrocchia Santa Lucia a Castelvetrano. Don Meli da mesi viveva già a casa di Ninetta e Aldo a Palermo, per le cure mediche a cui si era sottoposto.
La camera ardente è stata allestita presso la parrocchia Santa Lucia di Castelvetrano e rimarrà aperta per l’intera giornata di oggi (11-22) e domani (10-22). Nel rispetto delle disposizioni anti Covid-19, l'accesso sarà consentito soltanto a coloro che saranno muniti di mascherina di protezione. I funerali saranno celebrati lunedì mattina.
"Ci uniamo alla comunità salesiana nel dolore per la scomparsa di Don Baldassare Meli che è stato precursore, con la sua attività in favore delle persone fragili, dei bambini e dei migranti, di una città che deve farsi carico di chi è più debole, con visione, progetto e consapevolezza del futuro". Così, in una nota, il sindaco Leoluca Orlando e l'assessore alla Cittadinanza solidale, Giuseppe Mattina. "Don Meli è stato un punto di riferimento per la città - aggiungono -, non solo per il quartiere in cui ha operato per tanti anni, per il suo coraggio e la sua determinazione. L'amministrazione e la città devono a lui e alla comunità di Santa Chiara tanta parte di quella elaborazione culturale e politica dei percorsi di solidarietà - concludono -, inclusione e accoglienza che sono oggi al centro della nostra azione".
L'intera comunità parrocchiale si è stretta attorno a lui, soprattutto in queste ultime settimane vissute a Triscina, al punto che la casa in cui alloggiava è diventata un luogo di pellegrinaggio e preghiera. I ragazzi della parrocchia “Santa Lucia” hanno voluto essere a fianco del loro pastore, don Baldassare Meli, gravemente malato, così come nel 1888 i giovani si strinsero attorno a don Bosco malato. Qualche sera fa, infatti, i giovani hanno organizzato una Veglia di preghiera per lui, guidata don Giuseppe Inglese. I ragazzi hanno pregato e cantato nel cortile della casa e lui, dal letto della stanza a fianco, ha ascoltato.
Nato ad Aragona, in provincia di Agrigento, don Baldassare Meli venne ordinato presbitero il 4 aprile del 1971, nella chiesa madre della sua città natìa. Salesiano per lungo tempo, fu anche parroco a Santa Chiara di Palermo per 17 anni, dove il suo impegno per i ragazzi e i bambini del quartiere non venne mai meno. È nota alle cronache l'operazione antipedofilia che fu effettuata in quel quartiere, a seguito dei suoi incontri e dialoghi con i bambini che frequentavano l'oratorio.
In Diocesi a Mazara del Vallo don Meli arrivò nell'ottobre del 2004 e l'allora Vescovo monsignor Calogero La Piana lo assegnò dapprima come amministratore parrocchiale nella chiesa di Santa Lucia a Castelvetrano. Da alcuni anni il Vescovo monsignor Domenico Mogavero lo aveva anche nominato componente del Consiglio d'Amministrazione della "Fondazione San Vito Onlus".
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