È ancora nella fase di avvio di dibattimento ordinario, innanzi al Tribunale di Trapani, il processo riguardante l'operazione antimafia Scrigno condotta il 5 marzo del 2019, indagine che delineò la riorganizzazione delle famiglie mafiose di Trapani, Paceco e Marsala.
Venerdì a Trapani -il processo è ancora a porte chiuse per coronavirus - il pm della Dda Gianluca De Leo ha indicato le prove con le quali intende dimostrare la colpevolezza degli imputati.
Agli atti del processo il pm ha chiesto l’ammissione e la trascrizione di circa 900 intercettazioni tra ambientali e telefoniche, alcune già presenti in altro processo. Un elemento che non è piaciuto all'avvocato Nino Sugamele che difende Vito Gucciardi, uno degli imputati "perché si tratta – ha detto - di intercettazioni relative ad altre indagini estranee a questo procedimento".
L'articolo di Laura Spanò nell'edizione di Trapani del Giornale di Sicilia
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