Un vespaio di lamentele e polemiche ha suscitato l’ordinanza di ieri del sindaco di Marsala, Alberto Di Girolamo, che obbliga tutti i cittadini marsalesi, con effetto immediato, all’uso delle mascherine anche nei luoghi all’aperto pubblici come strade, piazze, parchi, spiagge.
A tal proposito, tra le altre, è da registrare la protesta dei consiglieri Eleonora Milazzo e Alessandro Coppola che ritengono la decisione “priva di logicità soprattutto nella parte in cui tale obbligo viene esteso sia alle attività commerciali, ove non sarà possibile “consumare” se non con mascherina, che alla possibilità di passeggiare liberamente all’aperto. Si ritiene-precisano i consiglieri- che l’atto in questione debba essere rivisto, modificato e soprattutto adattato al quadro epidemiologico presente a Marsala e in provincia di Trapani ove, come certificato dall’ASP, da ben 14 giorni nessun nuovo contagio è stato registrato.
Il sindaco della città lilibetana ha indicato che “nel Comune di Marsala è obbligatorio l’uso della mascherina sia nei locali che nei luoghi aperti al pubblico, nei trasporti pubblici, nonché nei trasporti privati qualora si portano con sé persone non conviventi. Il provvedimento fa seguito alle recenti indicazioni governative, nazionali e regionali restringendo ulteriormente le misure per evitare al massimo il diffondersi del contagio. L’emergenza sanitaria non è finita, è importante comprenderlo bene. Il riferimento è al fatto che, al momento, la durata dell’emergenza Covid 19 – come da Decreto del Governo nazionale – è stata fissata al prossimo 31 luglio. Fino a quella data, quindi, scatta l’obbligo della mascherina e del distanziamento sociale”. L’inosservanza del provvedimento sindacale comporta severe sanzioni amministrative da un minimo di 400 euro e fino a 3 mila euro.
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