Il magistrato siciliano, Dino Petralia, attualmente procuratore generale di Reggio Calabria, è stato nominato a capo del Dap, Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria. Subentra a Francesco Basentini che si è dimesso dall’incarico dopo le polemiche sulle scarcerazioni dei boss mafiosi.
Petralia, che è stato procuratore a Sciacca e consigliere del Csm, sarebbe stato contattato nei giorni scorsi dal ministro Bonafede, a cui avrebbe dato la propria disponibilità.
La nomina a capo del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria arriva all’indomani delle dimissioni del magistrato Francesco Basentini. Nei giorni scorsi il ministro Alfonso Bonafede aveva già indicato come vicepresidente del Dap Roberto Tartaglia, ex pm del pool Trattativa della Procura di Palermo. Originario di Trapani, Petralia, procuratore capo di Sciacca nel 1996 e componente del Csm dal 2006 al 2011, a inizio legislatura era stato proposto come consulente della commissione parlamentare Antimafia. Dopo l’esperienza al Csm tornò da sostituto procuratore a Marsala e poi 2013 fu trasferito a Palermo dove da procuratore aggiunto ha diretto il pool sulle Misure di prevenzione, coordinando il primo sequestro di una banca: la Bcc di Paceco, che era diventata la cassaforte di mafiosi e massoni trapanesi.
Lo scorso anno il suo nome emerse da alcuni rivoli delle indagini su Palamara e le nomine al Csm e all’indomani della polemica ritirò la candidatura di procuratore capo a Torino, della quale parlavano alcuni degli intercettati della Procura di Perugia. Sposato con Alessandra Camassa, attuale presidente del Tribunale di Marsala ed ex allieva di Paolo Borsellino, raccogliendo i suoi ultimi sfoghi prima della strage di via d’Amelio; il figlio Paolo da febbraio è Assessore allo sport del comune di Palermo.
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