"Medico che lavora anche se positivo al Coronavirus e mascherine inesistenti", caos nel Trapanese
Guerra interna all'Asp di Trapani in piena emergenza coronavirus. I medici di base hanno presentato un esposto in procura mentre i sanitari in servizio all'ospedale Paolo Borsellino di Marsala (Covid hospital per l'intera provincia) hanno scritto una lettera di protesta. Tre gli aspetti più critici, così come riporta il Giornale di Sicilia in edicola: mascherine inesistenti, commistione tra reparti Covid e non Covid negli ospedali, medici che vanno a lavoro pur essendo positivi al test del coronavirus. Contestato il direttore dell'Azienda, Fabio Damiani, che invece puntualizza come non ci sia alcuna "emergenza dei dispositivi di protezione individuale nei reparti Covid del trapanese". Sotto accusa anche per come si sia comportato nel caso di un medico di Castelvetrano, chirurgo in servizio all'ospedale, adesso ricoverato in terapia intensiva a Palermo, che continuò ad andare al lavoro anche dopo aver contratto il virus. "Abbiamo aperto - dice Damiani - un procedimento disciplinare per il medico e adesso stiamo valutando l'invio dei documenti in Procura", anche se nel pomeriggio di oggi ha chiarito: «Nessun medico dell’Asp di Trapani ha mai continuato a lavorare essendo positivo al Covid-19. E’ assolutamente priva di fondamento qualsiasi notizia diversa diffusa dalla stampa. Smentisco quindi quanto apparso su quotidiani in data odierna in quanto non corrispondente al vero». A Marsala, il personale in servizio denuncia "percorsi che non garantiscono sicurezza ad operatori e utenti" e Damiani replica: "Non è vero che all'interno delle strutture ospedaliere della provincia di Trapani ci sia commistione tra i reparti Covid e quelli non Covid; è chiaro che si è dovuto separare nettamente i percorsi, ci sono ascensori dedicati, sono stati disinseriti i meccanismi di aerazione". AGI L'articolo completo sull'edizione del Giornale di Sicilia in edicola