«Il ruolo sociale del mio incarico - afferma -, quale medico di base, mi induce, dopo alcune ore di frastornata presa di coscienza della ufficiosa positività al Covid19, a scrivere qualche parola per fare chiarezza, oltre che placare allarmismi e voci che stanno circolando incontrollate. Non sono stato al Nord. Non ho preso aerei o treni. Ho soltanto vissuto la mia vita e svolto il mio lavoro. Nella emergenza attuale, tra le professioni più esposte al contagio rientra anche la mia e il mio ruolo in prima linea mi ha, evidentemente, esposto al contagio, al pari di chissà quanti altri Operatori Sanitari, alcuni noti, altri ignari».
Dopo la comparsa dei primi sintomi, il medico Tommaso Chirco ha richiesto un tampone e ha scelto di mettersi in isolamento.
«In ambito lavorativo ho usato tutte le cautele e precauzioni previste e suggerite, e, quando ne ho avuto la disponibilità, anche dei dispositivi di protezione individuali. Ai primi sintomi - aggiunge -, molto scarsi, in verità e per fortuna, mi sono isolato da tutti in auto-quarantena volontaria, come da protocollo, per garantire la sicurezza di quanti, familiari e non, mi stavano intorno. Ed è proprio per questo che ho fortemente richiesto di essere sottoposto a tampone». Tommaso Chirco ama Custonaci, i suoi genitori sono nati e cresciuti nella piccola cittadina e lui ha sempre villeggiato lì. Ma nelle ultime ore sono tante le voci e i commenti sui social a cui lo stesso dottore ha voluto dare risposta.
L'articolo nell'edizione di Trapani del Giornale di Sicilia
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