Oltre duecento famiglie con doppia residenza a Castelvetrano per evadere i tributi locali. E oltre il 50% di attività commerciali, compresa qualche struttura alberghiera non paga Imu eTari e nemmeno il consumo dell'acqua da anni. Come buona notizia, invece confermata dagli Uffici comunali, l'introito nelle casse comunale per il 2018 e 2019 di oltre 250.000 euro della tassa di soggiorno dei turisti. Sono dati pesanti per le finanze dell'Ente comunale che subiranno un calo di percentuale, da quando è partita un'indagine incrociata tra l'ufficio anagrafe e l'ufficio tributi per stanare il marito che dichiara di risiedere per esempio a Castelvetrano e quindi come prima casa non paga l'Imu e la moglie che invece dichiara di risiedere a Triscina, così non paga nemmeno lei l'Imu, come abitazione principale. C è da dire che negli anni bastava quasi una autodichirazione o un accesso dei Vigili Urbani per dare la residenza (cosa che la legge prevede) a chi la richiedeva magari rafforzata dalla presenza di una cassetta della posta con scritto il nome e cognome del residente o presunto tale. Sicuramente sarebbe bastato un sopralluogo in orari e giorni diversi o avere una lettura del contatore per capire che quella casa in effetti era del tutto disabitata tranne magari per il periodo estivo. L'articolo completo nell'edizione di Trapani del Giornale di Sicilia di oggi.