Non le era stato chiesto il cosiddetto «consenso informato» per subire un trattamento ospedaliero. Una signora trapanese che aveva dovuto fare ricorso all'Ospedale di Marsala e, in particolare, all'Unità operativa di Gastroenterologia ed Endoscopia digestiva, ha ottenuto un risarcimento complessivo di 7 mila euro: 5 mila da parte dell'Azienda Sanitaria Provinciale e 2 mila da parte del medico che l'ha visitata.
L'importo è stato stabilito nella transazione conclusa innanzi all'Organismo di mediazione «Conciliazione A.D.R.» di Trapani, accreditato all'apposito registro istituito presso il Ministero della Giustizia. La denuncia che la donna aveva anche fatto in sede penale, invece, è stata archiviata.
Il «consenso informato» è, appunto, l'obbligo di informare il paziente, che deve dare il suo benestare (che deve essere “libero, consapevole e informato” e che “può essere revocato in qualunque momento”) sul trattamento terapeutico che sta per subire ed è il presupposto di legittimità dell'azione del medico.
L'articolo nell'edizione di Trapani del Giornale di Sicilia
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