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Femminicidio a Mazara: massacrata per tre giorni, il marito resta in carcere

Resta in carcere il marito della donna uccisa mercoledì scorso a Mazara del Vallo. Il provvedimento è stato disposto dal gip del Tribunale di Marsala, Riccardo Alcamo, che ha rigettato la convalida del fermo di Vincenzo Marcello Frasillo di 53 anni, emettendo contestualmente un’ordinanza di misura cautelare in carcere. L’uomo è accusato di aver ucciso la moglie, Rosalia Garofalo di 52 anni, che già in più occasioni lo aveva denunciato per maltrattamenti, ma pochi mesi dopo le aveva rimesse volontariamente.

Fu Frasillo a chiamare i sanitari del 118 che constatata la morte chiesero l’intervento della polizia di Marsala che nell’immediato - su disposizione della Procura - dispose il fermo dell’uomo. Secondo il gip al momento del fermo non sussisteva alcun pericolo di fuga, ma l’uomo resterà in custodia al San Giuliano di Trapani per i «gravi indizi di colpevolezza» riscontrati.

Nel corso dell’interrogatorio Frasillo ha ammesso di aver picchiato la donna nella giornata di lunedì, raccontando anche di averle «proposto di andare in ospedale o di far venire un medico a casa, ma lei si è rifiutata».

Secondo i primi riscontri la donna venne invece massacrata di botte per tre giorni, sino a causarne la morte. Ieri il medico Paolo Procaccianti (Policlinico Giaccone di Palermo) ha eseguito l’esame autoptico. In questi giorni il pm Marina Filingeri ha interrogato alcuni dei familiari della donna, a partire da tre dei cinque fratelli, e oggi è stato ascoltato il figlio della coppia. Domani alle 10.30 si svolgeranno i funerali nella cattedrale di Mazara del Vallo, per cui il sindaco Salvatore Quinci ha proclamato il lutto cittadino.

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