Il procuratore aggiunto di Trapani Maurizio Agnello e il sostituto Andrea Tarondo hanno chiesto il rinvio a giudizio per Filippo Giuseppe Accardi, amministratore della Sea, la società che gestisce la centrale di produzione di energia elettrica a Favignana. Il giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Trapani il 26 febbraio prossimo deciderà sulla richiesta dei pubblici ministeri. Accardi è accusato di inquinamento ambientale, aggravato dal fatto che è stato compiuto in un ecosistema inserito nell'Area Marina Protetta delle Egadi. Il fatto al quale si riferisce l'inchiesta è quello che si verificò nel 1980, quando si sarebbe aperta una crepa a un serbatoio di gasolio della centrale termoelettrica, con un'accidentale perdita di gasolio. Nonostante diversi interventi (lo stesso Presidente della Regione, Nello Musumeci chiese - anni fa, da deputato regionale - un atto ispettivo) su soluzioni alternative a una centrale a gasolio per la produzione di energia elettrica, la volontà della stessa Sea di costruire un nuovo impianto utilizzando anche il fotovoltaico e la proposta di collegare l'isola con un cavidotto alla Rete elettrica nazionale, la centrale attualmente è alimentata ancora a gasolio. Il carburante arriva con le navi cisterna e viene ammassato nelle cisterne dell'azienda. Le indagini che hanno portato ora i pubblici ministeri a chiedere il rinvio a giudizio di Accardi, accuserebbero la società di non aver attuato il progetto di bonifica previsto nel 2005 dal Comune di Favignana, limitandosi ad adottare «di fatto solo misure di bonifica palliative». L'articolo completo nell'edizione di Trapani del Giornale di Sicilia di oggi.