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Trapani, abusò della ex: confermata condanna per stalking

Confermata, dalla Cassazione, la condanna ad un anno per il solo reato di stalking (pena sospesa) che era stata inflitta in Appello all'ex comandante della Squadra nautica della Polizia di Trapani, Gaetano Priulla.

In primo grado l'imputato era stato condannato a sei anni di reclusione per violenza sessuale, oltre che per stalking, accusato di avere abusato sessualmente della sua ex, peraltro moglie di un collega. Mentre venne derubricata in tentata violenza privata un'accusa originaria di concussione, il poliziotto venne però assolto per uno dei due episodi di violenza contestatigli dalla pubblica accusa.

Al termine della sua requisitoria, il sostituto procuratore della Repubblica Paolo Di Sciuva aveva chiesto la condanna dell'imputato a 7 anni e mezzo di reclusione. La sentenza, emessa nel 2015 dal Tribunale collegiale di Trapani (presidente Angelo Pellino, a latere Katya Brignone e Benedetto Giordano) aveva anche condannato Priulla a risarcire l'ex amante che si era costituita parte civile, assistita dall'avvocato Nino Sugamele, demandando la quantificazione del danno in sede civile, pur stabilendo una provvisionale immediatamente esecutiva di 15 mila euro.

Nessun risarcimento venne riconosciuto, invece, al marito della donna che, dopo la riconciliazione con la moglie, si era anch'egli costituito parte civile. Era stata l'ex amante dell'imputato, dopo la conclusione della relazione extraconiugale con il sovrintendente di Polizia, ad accusarlo, nel 2010 ( la vicenda giudiziaria è arrivata a conclusione quindi a distanza di 9 anni), di averla perseguitata costringendola in due occasioni ad avere suo malgrado rapporti sessuali.

L'articolo completo nell'edizione di Trapani del Giornale di Sicilia di oggi.

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