Chiesto il rinvio a giudizio per l’ex deputato regionale del Pd Paolo Ruggirello accusato di associazione mafiosa assieme a 28 persone tra cui i presunti capi della famiglia di Trapani. La richiesta avanzata dai Pm della Dda di Palermo (aggiunto Paolo Guido ,sostituti Gianluca De Leo e Claudio Camilleri) e riguarda tutti gli indagati del blitz «Scrigno» eseguito dai carabinieri di Trapani lo scorso marzo.
Tra i soggetti per cui viene chiesto il giudizio anche Francesco e Pietro Virga (figli del boss Vincenzo, arrestato da latitante nel 2001), il presunto capo di Trapani, Franco Orlando e quello della famiglia di Paceco, Carmelo Salerno, tutti detenuti dal giorno del blitz. In queste settimane l’ex deputato Paolo Ruggirello - assistito dagli avvocati Vito Galluffo, Enrico Sanseverino e Carlo Taormina - è stato interrogato dai magistrati che però hanno respinto la richiesta di scarcerazione o trasferimento ai domiciliari presentato dai legali.
L’inchiesta svelò le attività delle famiglie mafiose di Trapani, Paceco e Marsala attive soprattutto nella raccolta e compravendita di voti in prossimità delle tornate elettorali. Ma anche episodi di estorsione e danneggiamento con incendio, tutti aggravati dal metodo mafioso. In seguito al blitz uno degli arrestati, Pietro Cusenza, ha iniziato a collaborare con i Pm, raccontando le somme di denaro che Ruggirello avrebbe pagato alla mafia trapanese in cambio del sostegno elettorale alle regionali 2017, in cui non venne poi eletto. Il deputato durante gli interrogatori ha confermato alcuni degli incontri, negando di aver consegnato del denaro.
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