La Procura di Palermo ha chiesto il rinvio a giudizio per l'ex sindaco Dc di Castelvetrano Antonio Vaccarino e i due carabinieri arrestati lo scorso 16 aprile nell'ambito delle indagini volte alla cattura del latitante Matteo Messina Denaro. I due carabinieri coinvolti sono l'appuntato Giuseppe Barcellona, all'epoca dei fatti in servizio alla compagnia di Castelvetrano, e il tenente colonnello Marco Alfio Zappalà, della Dia di Caltanissetta. Zappalà si trova ai domiciliari dal 27 luglio (prima era in carcere), mentre Vaccarino è libero già dal 29 aprile, in seguito alla scarcerazione disposta dal Riesame per "mancanza dei gravi indizi di colpevolezza". L'appuntato Barcellona, invece, dopo un primo periodo di carcerazione ed un altro ai domiciliari, è stato rimesso in libertà dal gip lo scorso 22 luglio. A decidere sulle richieste di rinvio a giudizio sarà il gup di Palermo Annalisa Tesoriere. Prima udienza il 3 ottobre. L'appuntato Barcellona, difeso dall'avvocato Gianni Caracci, si occupava della trascrizione delle intercettazioni telefoniche e ambientali su delega della Procura di Palermo ed è imputato per "accesso abusivo a un sistema informatico" e "rivelazione di segreti d'ufficio" per aver inviato al tenente colonnello Zappalà, "su istigazione" di quest'ultimo, alcuni screenshot di conversazioni captate in un'intercettazione ambientale tra due soggetti (Sebastiano Parrino e Ciro Pellegrino) sottoposti ad indagine nell'ambito delle ricerche volte alla cattura del latitante Messina Denaro. I due parlavano del funerale di Lorenzo Cimarosa. Zappalà avrebbe, poi, "girato" via mail la trascrizione a Vaccarino. Per questo i due militari dell'Arma sono accusati di "rivelazione ed utilizzazione di segreti d'ufficio".