«Vincenzo Ferrara non è un affiliato all'associazione mafiosa, né un suo concorrente esterno». E' quanto ha definitivamente sentenziato, accogliendo le tesi dell'avvocato difensore Paolo Paladino, il Tribunale della Libertà di Palermo dopo l'annullamento, da parte della Cassazione, della decisione con cui lo stesso Tribunale, ma in diversa composizione, lo scorso 21 marzo, aveva escluso per il 53enne imprenditore edile marsalese l'appartenenza alla mafia «è solo concorso esterno», ordinando la sua scarcerazione e concedendogli gli arresti domiciliari.
Poi, in luglio, la Cassazione aveva escluso anche il concorso esterno, annullando quindi la sentenza e rinviando allo stesso Tribunale della Libertà, in diversa composizione, il riesame del caso, che riguarda la misura cautelare, ma che non potrà, naturalmente, non avere un suo riflesso sul processo che si andrà a celebrare.
Enzo Ferrara era stato arrestato lo scorso 5 marzo nell'operazione antimafia «Scrigno», quella che ha visto coinvolto anche l'ex deputato regionale trapanese Paolo Ruggirello, che ai primi di agosto è stato trasferito dal carcere palermitano “Pagliarelli” a quello di Santa Maria Capua Vetere (Caserta). Nonostante la derubricazione dell'accusa da associazione mafiosa a concorso esterno, Ruggirello resta, dunque, dietro le sbarre.
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