«Segui i soldi e troverai la mafia» è stato il metodo d'indagine sperimentato, con successo, da Giovanni Falcone. Cosa Nostra, infatti, cerca sempre di estendere i suoi gangli nei vari contesti economici, togliendo respiro all'imprenditoria sana.
E per questo, nell'ultima relazione (secondo semestre 2018) del ministero dell'Interno al Parlamento sull'attività svolta e i risultati conseguiti dalla Direzione investigativa Antimafia, anche per la provincia di Trapani, come per quella di Palermo, si sottolinea che «prima di avviare l'analisi dei fenomeni criminali che insistono sul territorio…, si ritiene utile contestualizzare la situazione e le potenzialità economico-imprenditoriali».
Il territorio, si legge, «continua ad essere caratterizzato dalla presenza pervasiva di Cosa nostra, la quale, oltre a monopolizzare la gestione delle più remunerative attività illegali, condiziona pesantemente il contesto socio-economico. Fortemente radicata sul territorio e disciplinata da regole vincolanti, la consorteria non presenta segnali di cambiamento organizzativi, strutturali o di leadership. La stessa continua, infatti, a mantenere la tradizionale struttura organizzativa unitaria e gerarchica».
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