Un fine settimanana emozionante per il Centro Tartarughe dell’Area Marina Protetta “Isole Egadi”. Due esemplari di Caretta caretta, in cura presso il Centro, sono infatti tornate in libertà.
La prima Caretta caretta a fare ritorno al mare, venerdì 12, è stato Tifone un esemplare maschio giunto al Centro con difficoltà legate ad un anomalo galleggiamento. La sua liberazione è stata effettuata con il supporto di un mezzo nautico dell’Ufficio Locale Marittimo di Marettimo alla presenza oltre che di residenti e turisti, di diversi rappresentanti delle Istituzioni in visita ufficiale sull’isola per partecipare alla cerimonia di intitolazione di una strada al Magistrato vittima di mafia Giangiacomo Ciaccio Montalto. Una circostanza che ha fatto assumere un importante significato simbolico all’evento, rafforzando il valore dell’azione gestionale dell’Area Marina Protetta in sinergia con le altre Autorità ed Enti, secondo i principi di legalità ed eticità.
Sabato 13, di mattina è stata, invece, la volta di Cariddi, femmina adulta di Caretta caretta anche lei con problemi di galleggiamento, il cui nome, come per Tifone, è stato scelto al termine di una votazione attiva sulla pagina ufficiale di Facebook avente per tema “I miti della Sicilia”.
Nel suo caso, il rilascio è avvenuto da una spiaggia di Favignana, alla presenza di un centinaio di persone, tra cui una rappresentanza del Comune di Vigonza, in visita alle Egadi nell’ambito dell’accordo di gemellaggio con il Comune di Favignana. Su Cariddi è stato applicato un tag satellitare sul carapace, per monitorarne gli spostamenti al fine di approfondire le informazioni sull’ecologia di questa specie, nell’ambito del progetto “Marine Turtle Tracking” avviato nel giugno 2018 grazie alla sponsorizzazione del marchio Rio Mare (gruppo Bolton Alimentari) e alla collaborazione scientifica del Dipartimento di Biologia dell’Università di Pisa.
“L’attività del Centro Tartarughe è molto importante perché riassume al suo interno molti degli obiettivi di un’Area Marina Protetta. In esso si coniugano, infatti, tutela, monitoraggio, ricerca, gestione sostenibile e sensibilizzazione attraverso il lavoro sinergico di più soggetti delle Istituzioni, del mondo ambientalista e della società civile". Lo ha dichiarato il Direttore dell’AMP, Salvatore Livreri Console.
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