Dati confortanti dall'analisi delle acque antistanti il capoluogo ed Erice. Sia nella parte di Trapani che in quella di Erice. Numerosi, negli ultimi mesi, sono stati gli sversamenti in mare che hanno portato al divieto di balneazione per diversi giorni a causa dell'inquinamento. Sono due i punti critici. Nella zona trapanese, tutto ruota attorno al pennello che si trova sul lungomare Dante Alighieri all'altezza dello CCR, tra la palestra Ciccio Pinco e l'hotel Cavallino Bianco. Lì, ripetutamente, sono avvenuti sbocchi di acque nere. Essa, infatti, è la condotta di emergenza fognaria di Trapani. Le numerose rotture delle tubazioni, soprattutto tra l'impianto di adduzione di via Marsala e l'impianto consortile di Nubia, hanno generato numerosi problemi. Ora in quel tratto il divieto di balneazione è permanente, con un raggio di cento metri. L'assessore Ninni Romano spiega come questa decisione sia stata presa in accordo con la Prefettura. “Un atto dovuto ma confermiamo che i dati relativi ai controlli dell'ASP testimoniano come l'acqua non sia inquinata“. A Erice il problema è sorto la scorsa settimana a causa di una otturazione nella condotta davanti gli ingressi dei lidi privati. Lo sversamento è avvenuto presso il pennello 35 che si trova a San Cusumano. Vibranti sono state le polemiche tra la sindaca Daniela Toscano e il consigliere di minoranza del M5S Alessandro Barracco. La notizia completa nel Giornale di Sicilia in edicola