Annullata dalla Corte di Cassazione la confisca dei beni ad Antonino Palmeri, imprenditore di 70 anni originario di Castellammare del Golfo già condannato per mafia. A deciderlo sono stati i giudici della seconda sezione che hanno annullato il provvedimento preso nel 2014 dal tribunale Misure di Prevenzione di Trapani e confermato in Appello nel 2015. I suoi beni, per un valore di 6 milioni di euro, erano stati sequestrati nel 2013 dal Gico del Nucleo di Polizia tributaria della Guardia di Finanza di Palermo. Tra i beni prima sequestrati e poi confiscati c'erano anche tredici villette con piscina appartenenti al complesso residenziale 'Grotticelli resort', anche questi restituiti. «La sentenza della Cassazione - spiega Baldassare Lauria, avvocato di Palmeri - ha rilevato l’illegittimità del provvedimento ablatorio, fondato su una serie di asserzioni del tutto immotivate». L’uomo nel 1998 era stato condannato per associazione mafiosa e danneggiamento con il metodo mafioso e aveva trasferito i suoi beni ai figli per eludere i controlli. Nel 1985 fu coinvolto nell’inchiesta sul tentato attentato contro il giudice Carlo Palermo a Pizzolungo ,che il 2 aprile di quell'anno causò la morte di Barbara Rizzo e i gemellini Asta, ma al termine del processo il pm chiese il proscioglimento e fu assolto. (AGI)