Benedetto Cottone si è avvalso della facoltà di non rispondere, il suo "superiore" Giovanni Maria Picone si è limitato a sostenere di non sapere nulla.
Per entrambi il gip del tribunale di Trapani Walter Turturici, a conclusione degli interrogatori di garanzia, conferma la misura cautelare. Restano agli arresti domiciliari i due dipendenti dell'Energetikambiente, la ditta che gestisce ad Alcamo la raccolta della spazzatura travolta nei giorni scorsi dallo scandalo dell'illecito smaltimento dei rifiuti pericolosi e non. Cottone, alcamese di 54 anni, ricopre il ruolo di capocantiere mentre Picone, trapanese di 49 anni, ha un profilo dirigenziale essendo responsabile della ditta per l'intero Sud Italia.
E proprio su questo ruolo ha basato la sua difesa Picone: "Non so nulla - ha ripetuto al Gip - di ciò che accadeva ad Alcamo, il mio ruolo era un altro". Cottone invece ha fatto scena muta. I due erano stati arrestati nell'ambito dell'operazione portata avanti dai carabinieri del Nucleo Investigativo Polizia Ambientale Agroalimentare e Forestale, con loro anche altri 6 indagati, quasi tutti con il ruolo di autisti impegnati proprio su Alcamo. Secondo quanto accertato nel corso dell'indagine, andata avanti per oltre 6 mesi, tutti e 8, seppur con responsabilità diverse, hanno smaltito illecitamente percolato, "terre di spazzamento", farmaci e pile esauste.
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