Sette e quattro anni di carcere, per estorsione, sono stati invocati dal pm Giulia D'Alessandro rispettivamente per il marsalese Gaspare D'Aguanno, di 33 anni, e per il petrosileno Giuseppe Bonafede, di 38. I due imputati erano stati arrestati dai carabinieri nel maggio 2017. Secondo l'accusa, l'estate precedente, dopo aver avvicinato il cliente di un bar, lo avrebbero minacciato per farsi consegnare 100 euro. Dopo aver ottenuto 50 euro, tutto il denaro che il ragazzo aveva con sé, si allontanarono.
A D'Aguanno, figlio e fratello di due presunti mafiosi arrestati nell'operazione “Visir” del 10 maggio 2017 (Vincenzo e Alessandro D'Aguanno, il primo già condannato dal gup di Palermo a 12 anni e 8 mesi), furono contestati altri due reati commessi nel settembre 2016.
Secondo gli investigatori, si era reso responsabile di rapina e danneggiamento ai danni di un bar di contrada Fornara (i D'Aguanno sono della zona di Strasatti) quando, dopo essersi impossessato di 50 euro dal registratore di cassa, avrebbe danneggiato alcuni frigoriferi e una vetrina per guadagnarsi la fuga. A difendere i due imputati sono gli avvocati Luigi Pipitone (per D'Aguanno) e Antonino Zichittella (per Bonafede).
L’articolo nell’edizione di Trapani del Giornale di Sicilia