Due gioiellieri di Castelvetrano sono indagati per riciclaggio e impiego di denaro, beni e utilità di provenienza illecita. Tra le accuse ci sono sono quelle di ever emesso false fatturazioni per evadere le imposte.
I finanzieri hanno sequestrato 1,7 milioni di euro e hanno dato esecuzione ad un'ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari, emesso dal gip del Tribunale di Marsala, per Tommaso Geraci, di 65 anni, gioielliere di Castelvetrano, ed il figlio Antonio Geraci, di 37 anni, anch’egli gioielliere.
Le indagini di carabinieri e finanzieri, coordinati dalla Procura della Repubblica di Marsala, hanno permesso di fare luce sull’esistenza di una diffusa attività di riciclaggio e sul reimpiego di notevoli quantità di oro di provenienza illecita. Sono contestualmente indagate altre 13 persone.
I due gioiellieri, secondo gli inquirenti, avrebbero creato una rete che si sarebbe servita della complicità di personaggi malavitosi che avrebbero venduto l'oro proveniente da furti e rapine. In questa rete sarebbero stati coinvolti anche alcuni compro oro che, attraverso numerose fatture per operazioni inesistenti, avrebbero consentito di nascondere la provenienza illecita dell'oro e di ottenere un notevole risparmio di imposta. L'oro di provenienza illecita sarebbe stato poi rivenduto dai gioiellieri a ignare fonderie che pagavano il metallo prezioso in base alla quotazione giornaliera. I due arrestati potevano così godere di centinaia di migliaia di euro di denaro 'ripulito'. L'indagine ha poi dimostrato un consolidato sistema di riciclaggio di denaro. Infatti, il rilevante ammontare delle citate fatture per operazioni inesistenti veniva sottratto dagli indagati dalle casse sociali della loro società, per effettuare i pagamenti delle fatture false. Il denaro però veniva restituito direttamente, da chi aveva consapevolmente emesso la fattura per operazioni inesistenti, agli stessi gioiellieri.
È così scattato sequestro di beni, per un ammontare di 1,7 milioni di euro: lussuosa villa dei Geraci a Castelvetrano, una
imbarcazione, autovetture di ingente valore, la società Gia srl, operante nel settore dei metalli preziosi, con la quale gli indagati gestiscono due Compro Oro nei comuni di Mazara del Vallo e Castelvetrano, conti bancari.
Persone:
Caricamento commenti
Commenta la notizia