A 51 anni di distanza dal terremoto che il 15 gennaio del 1968 seminò morte e distruzione nella Valle del Belice la ricostruzione in alcuni paesi devastati dal sisma non è ancora completata. Per questo motivo il Consiglio comunale di Santa Margherita di Belìce martedì prossimo, nel giorno dell’anniversario, si riunirà alle ore 10:30 a Roma, in Piazza Montecitorio.
Un’iniziativa simbolica, che negli intenti del sindaco Franco Valenti, vuole rappresentare una protesta formale nei confronti del Parlamento per la mancata previsione di somme, all’interno dell’ultima legge di Bilancio, necessarie al completamento della ricostruzione.
«La manifestazione - spiega Valenti - mira da un lato a mettere in evidenza la continua disattenzione della classe politica nazionale su una vicenda ormai imbarazzante, e dall’altro a far comprendere all’opinione pubblica italiana, spesso volutamente disinformata, la vera storia del terremoto del Belìce. Rivendicheremo con forza i diritti di una comunità laboriosa bistrattata, offesa ed abbandonata».
Il sindaco di Santa Margherita si è rivolto con una lettera anche al presidente della Repubblica Sergio Mattarella per invocare il suo aiuto. «Ho preso spunto dal suo discorso di fine anno - scrive - per mettere in evidenza ciò che per noi è una ferita ancora aperta, quella che vede un popoloso quartiere del mio comune tutt'oggi senza opere di urbanizzazione primaria e 84 prime unità abitative ancora da ricostruire».
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