Minacce di morte, pedinamenti, persino aggressioni fisiche. Con l'accusa di stalking è stato condannato a 7 mesi dal tribunale di Trapani il castellammarese Gaspare Randazzo, 55 anni. La sua ossessione però non era una donna, bensì il cognato, vale a dire il marito della moglie. Vittima delle sue attenzioni Simone Cusumano, 63 anni, l'ex dirigente del Comune oggi sospeso per via dell'applicazione nei suoi confronti della misura degli arresti domiciliari per un'altra vicenda che lo vede implicato nell'ambito di una presunta corruzione e abuso d'ufficio scaturita nell'operazione della guardia di finanza denominata "Palude". L'imputato era convinto che Cusumano maltrattasse la moglie, quindi sua sorella, accusa mai confermata dalla stessa presunta vittima. Questo sarebbe stato il motivo che ha spinto Randazzo, titolare di un noto ristorante di Castellammare del Golfo e di una pescheria molto rinomata, a perseguitare il cognato. Cusumano si è costituito parte civile nel processo chiedendo il risarcimento dei danni. La notizia completa nel Giornale di Sicilia in edicola