No alla chiusura del punto nascita della casa di cura Sant'Anna. È quanto hanno ribadito i rappresentanti sindacati di Cgil, Cisl e Ugl ai dirigenti della casa di cura nel corso del primo incontro tra le parti in seguito alla decisione della direzione del presidio medico di chiudere il punto nascita a partire da gennaio.
Una scelta che in un primo momento era stata giustificata per via del mancato raggiungimento del numero minimo di 500 nascite, ma che adesso, dopo che il limite è stato raggiunto martedì 18 con la nascita di Greta, è stata ufficializzata come una decisione basata esclusivamente su criteri economici in quanto i costi sostenuti per garantire il punto nascita sono ritenuti eccessivi.
Diciotto sono i dipendenti della casa di cura che rischiano il posto nel momento in cui la direzione chiuderà il punto nascita per dare corso ad un reparto di Ortopedia, secondo le voci di corridoio in mancanza di conferme ufficiali.
L'articolo nell'edizione di Trapani del Giornale di Sicilia
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