L’insegnate di sostegno che, assieme ad un’assistente igienico-sanitaria e ad un’assistente alla comunicazione, è stata assolta, dall’accusa di maltrattamenti ai danni di un’alunna disabile in particolare per "costringerla" a mangiare, adesso chiede il risarcimento.
È stata una sentenza della Corte di Appello di Palermo a ribadirlo, "perché il fatto non costituisce reato".
L’insegnante e le due assistenti di una scuola Trapanese erano già state assolte, in primo grado di giudizio, dal giudice monocratico di Trapani, nell’ambito del percorso di una vicenda giudiziaria complessa per fatti che, secondo l’accusa, si sarebbero svolti tra marzo e fine maggio del 2010 e che era passata anche per la riformulazione dell’accusa in "violenza privata".
Le tre donne erano finite sotto inchiesta dopo una segnalazione inoltrata alla Polizia da un’insegnante della stessa scuola primaria in cui operavano.
La notizia completa nel Giornale di Sicilia in edicola
Scopri di più nell’edizione digitale
Per leggere tutto acquista il quotidiano o scarica la versione digitale.
Caricamento commenti
Commenta la notizia