E’ stata aumentata di 6 mesi, in appello, la pena (9 anni di reclusione) inflitta in primo grado al 55enne infermiere marsalese Giuseppe Maurizio Spanò, accusato di violenze sessuali su pazienti sedati per dolorosi esami diagnostici (gastroscopie, colonscopie, etc.). Teatro dei fatti contestati: lo studio medico privato di via Sanità, a Marsala, del noto gastroenterologo Giuseppe Milazzo, presidente nazionale dell’Aigo. L’aumento di pena (adesso, 9 anni e mezzo) è stato sentenziato dalla terza sezione della Corte d’appello di Palermo perché, in secondo grado, l’accusa ha messo sul tavolo un’altra querela che in primo grado (processo abbreviato davanti al gup Riccardo Alcamo) non risultava essere stata presentata. Il processo a Spanò è nato dalla riunione di due procedimenti. Quello relativo alla prima denuncia sporta da una donna che si risvegliò dalla sedazione prima del previsto e quello avviato per i sei casi di abusi filmati dalle telecamere poi installate dai carabinieri, che il 15 marzo 2016 hanno posto l’infermiere agli arresti domiciliari. Tra le vittime anche un uomo.