A 84 anni si sarebbe invaghito della badante romena della moglie, di 40 anni più giovane, e le avrebbe proposto di intrecciare una relazione sentimentale. Lei, però, ha detto «no» e per questo avrebbe cominciato a subire una serie di atti persecutori. I fatti contestati all’anziano protagonista della vicenda, Giovanni Libia, 91 anni, di Castelvetrano, risalgono al periodo tra il 2011 e il 2014.
Adesso, Libia è stato condannato, anche in appello, per stalking, a un anno di reclusione, nonché al pagamento di un risarcimento danni di 15 mila euro alla donna, che si è costituita parte civile con l’assistenza dell’avvocato Ignazio Cardinale. La terza sezione della Corte d’appello gli ha, infatti, confermato la condanna che il 16 febbraio 2017 gli era stata inflitta dal Tribunale di Marsala.
Secondo l’accusa, Giovanni Libia «con condotte reiterate di minaccia e molestia»
nei confronti della badante le cagionava un «perdurante e grave stato di ansia e paura ovvero di fondato timore per l’incolumità propria».
Ciò fin dal 2011. Libia avrebbe molestato la badante «con continue, e non corrisposte, dichiarazioni di amore e richieste di intraprendere una relazione sentimentale». Poi, avrebbe iniziato a pedinarla, fin quando, l’8 marzo 2014, l’ha minacciata con un coltello.
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