Si sblocca il caso dei due pescherecci mazaresi sequestrati dalle motovedette libiche. Sono il motopesca Matteo Mazzarino e l'Afrodite Pesca. Secondo quanto annuncia il premier Conte, le due imbarcazioni sono sulla via del ritorno.
"Ho appena avuto conferma che ai due motopescherecci Matteo Mazzarino e Afrodite Pesca, che da mercoledì erano stati posti sotto sequestro da unità militari libiche, è stata concessa l'autorizzazione a fare rientro in Italia - commenta Giuseppe Conte in una nota -. I nostri cittadini potranno finalmente rientrare a casa. Non li abbiamo mai lasciati soli e abbiamo costantemente lavorato per sbloccare la situazione".
I pescherecci hanno lasciato il porto libico di Ras Al Hilal alle 23,30 di ieri e sono diretti verso la Grecia, in zone di pesca più tranquille". Lo dice Vincenzo Asaro, armatore del Matteo Mazzarino, della società armatoriale Mcv pesca, che martedì sera era stato sequestrato in acque internazionali, a circa 30 miglia dalle coste libiche di Derna con un altro motopesca mazarese, l'Afrodite Pesca, della Afrodite Pesca srl, dei fratelli Pellegrino.
Le imbarcazioni erano stata sequestrate tre giorni fa a 29 miglia dalle coste libiche di Derna. Ancora una volta al centro di un caso diplomatico due pescherecci della marineria della cittadina in provincia di Trapani, che ha una delle flotte di natanti più grandi d'Italia. Sono in tutto 14 i marinai a bordo tra italiani e tunisini, fermati.
Una vicenda che sembra prossima all'epilogo dopo una mobilitazione generale a partire dal sindaco di Mazara Nicola Cristaldi, il primo a dare la notizia del sequestro. Lo stesso Cristaldi aveva raccontato le fasi concitate con cui le motovedette libiche avevano fermato i due pescherecci, utilizzando il fuoco senza per fortuna provocare feriti. Ma ingenti sarebbero i danni alla cabina e alle attrezzature del motopesca Afrodite.
I libici, saliti sui due natanti, avrebbero obbligato i comandanti a intraprendere la navigazione verso la costa libica, raggiungendo poi il porto Ras Al Hilal. Sono state ore di angoscia a Mazara.
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