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Trent'anni fa l'omicidio del giudice Giacomelli, Mattarella: "Fu lontano dal clamore mediatico"

Fu ucciso alle 8 del mattino, a pochi passi dalla sua casa a Locogrande, nel trapanese. Il suo resta l'unico caso di omicidio di un magistrato in pensione nella storia d'Italia, freddato dalla mafia per aver disposto la confisca dei beni nel 1985, a danno del fratello del capo di Cosa Nostra, Gaetano.

Alberto Giacomelli venne ucciso il 14 settembre del 1988 a colpi di arma da fuoco. "Un magistrato lontano dal clamore mediatico, Giacomelli, esempio, con il suo operato sobrio e costante, di responsabilità nell’espletamento della sua funzione", scrive in una nota il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ricordando la scomparsa del magistrato.

Le indagini, in un primo momento, si indirizzarono su ambienti della malavita locale e un processo determinò la condanna dei presunti esecutori del delitto poi assolti in appello. Si capì solo successivamente che il giudice sarebbe stato "punito" per l'affronto fatto alla famiglia Riina, che fu mandante dell'assassinio.

I dettagli nel Giornale di Sicilia in edicola.

 

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