Un territorio martoriato da miglia di colate di cemento abusivo con abitazioni, realizzate a partire dalla fin degli anni ’50, su colline, in prossimità di torrenti non risparmiando alcuna zolla di terreno di uno dei più begli angoli del Golfo di Castellammare.
Torrenti dei quali si è persa traccia: come quello chiamato Alcamo Marina, che scorreva in prossimità del passaggio a livello dell’ex fermata dei treni. Gli acquazzoni sempre più violenti fanno scattare sempre più spesso l’allarme soprattutto nelle abitazioni costruite a pochi metri dal letto del fiume Canalotto e in quelle nelle stradine che si trasformano in fiumi in piena.
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