Nella sua abitazione i carabinieri della stazione di Mazara del Vallo hanno trovato una pistola e alcuni reperti archeologici detenuti illegalmente. È così scattato l'arresto per Gianni Francesco Scimemi, settantenne originario di Salemi.
L'operazione condotta dai militari di Mazara, culminata con la perquisizioni delle abitazioni dell'uomo, ha permesso di scoprire che quest'ultimo si trovava in possesso di una pistola a tamburo con matricola abrasa completa delle relative munizioni e numerosi oggetti di interesse storico.
Si tratta di reperti archeologici probabilmente in attesa di essere immessi sul mercato illegale. Sono stati recuperati un'anfora antica, 25 frammenti di terracotta facenti parte, in origine, di piccole statue antiche ed altri artefatti in terracotta, di origine sconosciuta ma risalenti a vari periodi storici. Si ritiene che alcuni reperti risalgano addirittura al III millennio a.C..
Il gip di Marsala ha convalidato oggi l’arresto in sede di interrogatorio di garanzia, sottoponendo il settantenne salemitano all'obbligo di dimora.
I carabinieri della stazione di Campobello di Mazara invece hanno arrestato il trentenne romeno Emanuel Joan Moisa, destinatario di un mandato di arresto europeo emesso dal paese di origine.
L'uomo, ricercato per aggressione e lesioni commesse in Romania, si era rifugiato in Italia, a Campobello di Mazara, dove, nella speranza di sfuggire all’arresto, lavorava come bracciante agricolo.
Il malvivente era riuscito a sfuggire alla cattura rifugiandosi in abitazioni
abbandonate in cui trascorreva brevi periodi di latitanza, fino al momento del
fermo da parte dei carabinieri che, avendo individuato i casolari in cui poteva
nascondersi, sono intervenuti con delle perquisizioni simultanee arrestando il 30enne.
Moisa, al termine delle operazioni, è stato rinchiuso in carcere a disposizione della competente Corte d'appello di Palermo.
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