Il Gip di Trapani, Emanuele Cersosimo, su richiesta della Procura, ha archiviato i procedimenti a carico di monsignor Antonino Treppiedi scaturiti dalle denunce presentate dall’ex vescovo di Trapani Francesco Miccichè, rimosso dall’incarico nel 2012 da Papa Ratzinger e oggi indagato per calunnia, appropriazione indebita e malversazione di fondi pubblici. «Gli elementi acquisiti nelle indagini preliminari non appaiono idonei a sostenere l’accusa in giudizio, in quanto le dichiarazioni rese da Miccichè (indagato in reato connesso) non appaiono - si legge nel decreto di archiviazione - dotate di quella attendibilità necessaria per l’esercizio dell’azione penale». La vicenda, battezzata «Curiagate», risale all’autunno 2010, quando il periodico locale «L'Isola», pubblicò un’inchiesta denunciando un ammanco di un milione di euro dalle casse della Curia, a seguito della fusione di due Fondazioni. L’ex vescovo, denunciò di essere vittima di un complotto e scaricò ogni accusa sulle presunte malefatte a don Treppiedi. La Procura, negli anni, ha pure disposto rogatorie internazionali che hanno portato a scagionare Treppiedi e a indagare l’ex vescovo, il quale ha subito anche un sequestro di beni per circa tre milioni di euro. «Oggi si conclude con il pieno riconoscimento della mia innocenza e della correttezza del mio agire un iter giudiziario che non avrebbe avuto ragione d’essere. Ringrazio Dio e la Madonna dei Miracoli, a cui da sempre sono molto devoto, per avermi sorretto in questo calvario. Un ringraziamento rivolgo ai miei familiari, al vescovo S. E. Fragnelli, al mio legale Vito Galluffo e a coloro che mi hanno sostenuto con la loro vicinanza e la loro preghiera». Lo dice don Antonino Treppiedi. «Cristianamente perdono chi mi perseguitato, affidando alla misericordia di Dio il giudizio ultimo su queste tristi vicende su cui la magistratura ha oggi posto la sua ultima parola. Adesso, con fiducia nel Signore, riprendiamo il cammino interrotto», conclude.